“Un diario pronografico ripreso nel cuore della notte fatto di carne, sangue e morte”. Cosi’ lo definisce il regista, piu’ probabilmente per allontanare chi si impressionerebbe ad una visione molto cruda.
Molto esplicito, molto intimo, costringe lo spettatore/voyeur ad una forzata intimita’ coi personaggi che raccontano dettagli e pensieri di chi il proprio corpo lo vive quotidianamente molto intensamente.

